Esempi di soft skills più richiesti da valutare nei candidati.

Negli attuali processi di selezione le competenze tecniche sono solo una parte del quadro complessivo. Sempre più aziende riconoscono che, accanto alle hard skill, sono le soft skills a determinare il reale successo di un inserimento e il potenziale di crescita di un candidato.

Sapere quali soft skills valutare, e farlo con strumenti oggettivi e scientifici, è oggi una priorità per ogni team HR che vuole selezionare persone davvero in grado di contribuire ai risultati aziendali.

Perché le soft skills contano più di quanto pensiamo

Il mercato del lavoro attuale richiede profili in grado di muoversi agilmente in contesti complessi e mutevoli. A parità di competenze tecniche, sono le soft skills a fare la differenza nella capacità di adattarsi, comunicare, gestire lo stress e collaborare.

In molti casi, queste competenze trasversali sono ormai al centro di veri e propri processi skills-based, che superano il semplice esame del curriculum (normalmente molto più focalizzato sulle competenze tecniche acquisite in un percorso di studio o di lavoro) per valutare ciò che una persona può realmente portare in azienda. Questa evoluzione è ormai uno dei principali cambiamenti nei moderni processi di selezione, come abbiamo raccontato nell’analisi sull'evoluzione del recruiting: dal CV ai test di valutazione.

Quali sono oggi le soft skills più richieste

Naturalmente ogni ruolo richiede un mix diverso di capacità, ma alcune soft skills stanno emergendo come indispensabili in quasi tutti i contesti professionali.

Comunicazione efficace

La capacità di esprimersi con chiarezza, di ascoltare in modo attivo e di adattare il proprio messaggio a interlocutori differenti rappresenta la base per relazioni di lavoro sane ed efficienti.

Capacità di problem solving

Oggi le aziende cercano persone capaci di risolvere problemi in modo autonomo, analizzando criticamente le situazioni e trovando soluzioni anche in contesti incerti o ambigui.

Collaborazione e lavoro in team

Riuscire a lavorare con gli altri, rispettare ruoli e dinamiche di gruppo, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi comuni, è ormai imprescindibile in qualunque organizzazione moderna.

Adattabilità e flessibilità

Le trasformazioni continue richiedono professionisti che sappiano accogliere il cambiamento, imparare nuove competenze e ricalibrare rapidamente le priorità operative.

Leadership e capacità decisionali

Anche in assenza di ruoli manageriali formali, saper guidare progetti, prendere iniziative e influenzare positivamente il lavoro del team è molto apprezzato in qualsiasi funzione.

Intelligenza emotiva

Comprendere e gestire le proprie emozioni, saper leggere i segnali emotivi degli altri e regolare i rapporti interpersonali con equilibrio favorisce relazioni di lavoro stabili e produttive.

Perché le soft skills sono così difficili da valutare

A differenza delle competenze tecniche, che possono essere certificate o testate con prove pratiche, le soft skills sono meno tangibili. Ed è proprio qui che molte aziende faticano: spesso si affidano ancora all’impressione emersa nei colloqui tradizionali, che però rischiano di essere influenzati da bias soggettivi o limiti di osservazione.

Per superare queste difficoltà, sempre più organizzazioni integrano oggi metodi di valutazione strutturati. Le interviste comportamentali, ad esempio, consentono di far emergere come un candidato abbia agito in situazioni reali, rendendo più evidente il suo modo di affrontare problemi, lavorare in gruppo o gestire conflitti.
Proprio su questo approccio si basa il metodo Behavioural Event Interview, che abbiamo già approfondito in dettaglio parlando di come applicare concretamente la metodologia BEI (Behavioural Event Interview).

Come misurare oggi le soft skills in modo oggettivo

La tecnologia sta offrendo soluzioni sempre più avanzate per trasformare la valutazione delle soft skills da qualcosa di vago a un processo rigoroso. Piattaforme di assessment come Skillvue permettono di somministrare test situazionali realistici e assessment comportamentali basati su scenari pratici.

Il grande vantaggio di questi strumenti è la possibilità di raccogliere dati standardizzati, validi e comparabili, riducendo il peso del giudizio soggettivo e rendendo il processo molto più predittivo. Non a caso, molte aziende che adottano questi sistemi riescono anche a ottimizzare il time-to-hire, poiché hanno dati chiari e affidabili già nelle prime fasi di screening, come abbiamo analizzato nel dettaglio parlando di come l’analisi delle competenze migliora il time-to-hire.

L’impatto delle soft skills sulla qualità delle assunzioni

Integrare la valutazione delle soft skills nel processo di recruiting significa non solo scegliere candidati tecnicamente validi, ma anche costruire team solidi, equilibrati e capaci di sostenere l’organizzazione nel lungo periodo. Le aziende che riescono a misurare bene queste competenze:

  • riducono il rischio di inserimenti sbagliati;
  • aumentano la retention, perché scelgono profili realmente compatibili con i valori e la cultura aziendale;
  • vedono un impatto immediato sui livelli di produttività e di qualità del lavoro;
  • pongono basi solide per la creazione di percorsi di sviluppo personalizzati, disponendo di una mappatura completa e aggiornata delle skill trasversali.

In questo senso, la valutazione delle soft skills non riguarda solo il momento della selezione, ma diventa parte integrante della gestione del capitale umano e della sua crescita continua.

Oggi valutare le soft skills non è più questione di “sensazioni da colloquio”, ma un’attività supportata da dati concreti e tecnologie avanzate. Con strumenti come gli Skill Assessment Agent di Skillvue, le aziende possono integrare facilmente la valutazione delle competenze trasversali nei propri processi di selezione e sviluppo, ottenendo report predittivi e utilizzabili fin dalle prime fasi decisionali.

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